Le recenti normative italiane ed europee sul rendimento energetico dell'involucro edilizio hanno introdotto sul mercato serramenti in grado di offrire elevate prestazioni in termini di risparmio energetico e isolamento acustico degli edifici.
Di altrettanta importanza le norme che regolamentano qualità e lavorazione dei vetri; queste si concentrano principalmente sulla resistenza degli stessi e sulla sicurezza in caso di rottura.
I parametri prestazionali richiesti dalle normative, devono essere supportati dalla qualità dei materiali e delle tecniche utilizzate per la posa in opera dei serramenti.
La norma UNI EN14351-1 "Finestre e porta a Norma di prodotto, caratteristiche prestazionali" (marcatura CE dei serramenti) impone al fabbricante "requisiti e tecniche di installazione (sul posto), se il fabbricante non è responsabile dell'installazione del prodotto" ed ha comunque l'obiettivo di mantenere in opera le prestazioni misurate in laboratorio.
La norma UNI 10818 "Finestre, porte e schermi. Linee guida generali per la posa in opera" oltre a definire in modo chiaro le figure che intervengono in un cantiere, stabilisce che "il produttore deve fornire all'installatore e/o al costruttore edile, tutte le istruzioni ritenute utili e necessarie, affinché le prestazioni in opera dell'infisso siano il più possibile prossime a quelle ottenute nella fase di produzione".
Il D.P.C.M. 05/12/1997 "Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici" fissa i requisiti minimi di isolamento acustico per edifici ed impianti. Il parametro che coinvolge implicitamente il prodotto serramento e la sua istallazione è l'indice di valutazione dell'isolamento standardizzato di facciata D2m,n,T,w[DB].
Nell'articolo 2 del decreto, gli edifici vengono classificati in base alla destinazione d'uso e vengono fissati i valori a cui attenersi per ogni tipo di rumore per ciascuna destinazione d'uso.
Le più recenti tecniche di costruzione degli infissi mirano a ottenere elevate prestazioni in termini di tenuta all'aria, questo per impedire il passaggio di aria umida dall'interno all'esterno attraverso i giunti ed evitare la formazione di condense e muffe sul serramento. È importante che l'involucro edilizio e i giunti di istallazione dei serramenti abbiano una barriera interna continua che impedisca il passaggio dell'aria; un'ulteriore barriera esterna permette inoltre di evitare le infiltrazioni di vento e pioggia.
Il 12 febbraio 2015 è entrata in vigore una revisione della norma UNI 7697 "Criteri di sicurezza nelle applicazioni vetrarie" sancisce i criteri cui attenersi nella scelta del vetro, con riferimento alle caratteristiche prestazionali del vetro, ma anche ai requisiti di sicurezza minimi a garantire l'incolumità dell'utente.
La norma si applica a finestre, pareti e porte vetrate, verande, lucernai installati in edifici, residenziali, commerciali o pubblici.
La responsabilità per il rispetto della norma ricade, in egual misura, su committente, progettista e fornitore dei componenti edilizi.
Il committente non ha facoltà di sospendere l'applicazione della norma, neppure sottoscrivendo una dichiarazione di rinuncia.
La norma elenca le tipologie di vetri utilizzabili:
- Vetro accoppiato di sicurezza: lastre di vetro incollate tra loro mediante pellicola resistente allo strappo, che in caso di frattura lega i frammenti di vetro.
- Vetro temprato di sicurezza: vetro pretensionato che presenta un'elevata resistenza meccanica. In caso di rottura della lastra, i piccoli frammenti di vetro non risultano taglienti.
La nuova Legge di Stabilità ha prorogato i cosiddetti le agevolazioni fiscali presenti nell'ECOBONUS fino al 31 dicembre 2015, tali incentivi statali permettono di usufruire di detrazioni fiscali del 65% e 50% delle spese sostenute per la riqualificazione energetica e la ristrutturazione della propria abitazione.
Nello specifico:
- detrazione al 65% per gli interventi di riqualificazione energetica, quindi interventi che aumentano il livello di efficienza energetica di edifici esistenti di qualunque categoria catastale;
- detrazione al 50% per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio (in base a quanto previsto dall'articolo 3 del dpr 380/2001, testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia), fino a una spesa di 96mila euro per unità immobiliare.